ORVIETO – citta’ viva, esperienza autentica
L’Umbria è sempre stata un “melting-pot” sia storico che culturale. Gli Etruschi e poi i Romani attraversarono queste terre, lasciando le loro tracce e costruendo città, acquedotti, strade, ponti e cascate. Successivamente uomini e donne di Dio costruirono monasteri, conventi e chiese. E anche se l’Umbria e’ una delle regioni più piccole d’Italia, ha una delle maggiori concentrazioni dei “numero uno” in Italia. Questa è la terra di fiumi e cascate, santi e papi, battaglie e guerrieri, miracoli e cattedrali, montagne e alte pianure, salumi e vini, tartufi e olio d’oliva, cinghiali e cavalli selvaggi che corrono in infiniti campi di fiori – tutto queste parole evocano immagini che sono unicamente Umbria. Tutte queste caratteristiche si trovano in una regione davvero unica. Orvieto e gli altri paesi sparsi in tutta l’Umbria possono offrire ai visitatori un patrimonio artistico e culturale all’interno di paesaggi antichi e rari che è imbattibile.
Orvieto è una delle città più antiche d’Italia; grazie alla sua posizione geografica unica in cima ad un altopiano di tufo era quasi impossibile da attaccare. Le tribù dell’età del bronzo e del ferro erano presenti prima che diventasse un insediamento etrusco, poi chiamato Volsinii Veteres, o Velzna, intorno al IX secolo a.C. Alla fine divenne un membro principale della federazione etrusca e il sito del principale santuario religioso degli etruschi, il Fanum Voltumnae. Nel 264 a.C., i Romani devastarono la città e sfollarono gli Etruschi nell’attuale Bolsena o Volsinii Novi e il luogo che abbandonarono divenne noto come Urbs Vetus (la città vecchia), quindi Orvieto. I Romani impiegarono due anni per conquistare Orvieto, che è una fortezza naturale, con le sue rupi su tutti i lati. Gli Etruschi avevano scavato un’intricata rete di grotte sotterranei e numerosi pozzi, quindi furono in grado di difendere Orvieto per molto tempo.
La sua influenza medievale fu notevole; il comune indipendente sfidò Firenze e alla fine rivendicò terre fino al Monte Amiata a nord e alla costa d’argento a Orbetello ad ovest. Il potere e il prestigio rimasero forti fino a quando i litigi hanno danneggiato reciprocamente le due famiglie nobili in potere – i Monaldeschi e i Filippeschi – e poi la peste nera del 1348 ha chiuso quest’era definitivamente. Passò alla Chiesa un centinaio di anni dopo e divenne una sorta di casa papale lontano da Roma con 32 papi che si sono trasferiti ad Orvieto.
Il più famoso di questi è Papa Clemente VII che costruì, a caro prezzo, il monumento più’ famoso di Orvieto – il Pozzo di San Patrizio – così come Papa Urbano IV, che nel 1290 commissionò la costruzione di una delle più belle cattedrali in Italia per ospitare il miracolo del Corpus Domini. Dal 1600 al 1700, Orvieto subì profondi cambiamenti architettonici: fu costruita la fortezza di Albornoz e numerosi palazzi rinascimentali. In questo periodo, la città, che era un importante provincia papale, trovò prosperità economica. Il rinnovamento urbano della città è continuato nei tempi moderni. Tra il 1800 e il 1900, Orvieto conobbe un periodo di restauro e furono completati i lavori per il rinnovo degli edifici esistenti e per il potenziamento delle strade e delle infrastrutture di telecomunicazione. Ad esempio, nel 1888 la prima funicolare fu creata e alimentata da un sistema di serbatoi d’acqua molto avanzato ed esiste ancora oggi ma alimentata dall’elettricità.
Oggi i visitatori possono visitare numerosi musei archeologici che mostrano l’arte etrusca trovata nella zona (e che ancora stanno scoprendo sotto la citta e nei dintorni!), il famoso Duomo e la sua cappella di San Brizio, la Torre del Moro, il Pozzo di San Patrizio, la Cava del Pozzo, il Palazzo del Capitano del Popolo, le chiese di San Giovenale e di San Francesco, il labirinto sotterraneo di grotte “Underground” e la Fortezza di Albornoz.